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rassegna stampa calabrese
Provincia: Reggio Calabria
Comune: Locri
Argomento: Cronaca
Locri - Gli imputati: Siamo innocenti
E' ripreso martedì mattina, davanti alla Corte d'Assise di Locri, dopo la pausa estiva, il processo ai presunti responsabili dell'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, assassinato nella cittadina calabrese, nell'atrio di Palazzo Nieddu del Rio, il pomeriggio di domenica 16 ottobre 2005, davanti al seggio per le primarie dell'Unione. L'ultima udienza si era svolta il 31 luglio scorso davanti alla Corte presieduta da Olga Tarzia (a latere Angelo Ambrosio). "I funzionari della polizia di Reggio Calabria Cortese e Silipo sono venuti a trovarmi in carcere per dirmi di collaborare. Ma che cosa devo collaborare se sono innocente?", ha detto Domenico Audino, accusato di essere uno degli autori dell'omicidio di Francesco Fortugno. Collegato in videoconferenza dal carcere di Novara nel quale é recluso, Audino ha chiesto di fare dichiarazioni spontanee prima dell'inizio dell'udienza del processo riferendo anche che il capo della squadra mobile reggina ed l'altro funzionario dello stesso ufficio, "nel colloquio hanno anche usato toni di forza, insistendo per farmi collaborare". L'audizione dei due funzionari da parte della Corte d'assise é stata chiesta dal difensore di Audino, l'avv.Eugenio Minniti, secondo il quale "la situazione è grave. Si sono presentati nel carcere di Novara a fine luglio. Adesso invito la Corte d'assise, le procure ordinarie di Locri e Novara e la Dda di Reggio Calabria a verificare quanto di grave è accaduto". Il processo si è concluso con l'audizione di alcune persone che si trovavano nel pronto soccorso dell'ospedale di Locri al momento dell'arrivo del corpo di Francesco Fortugno,. Il processo proseguirà oggi con la deposizione dei militari e sottufficiali dei carabinieri intervenuti per primi sul luogo del delitto e che effettuarono i rilievi su un'automobile Fiat Uno di colore bianco trovata a poco più di un chilometro da Palazzo Nieddu. Vettura che, secondo l'accusa, era stata usata dal sicario per fuggire.