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rassegna stampa calabrese
Provincia: Crotone
Comune: Crotone
Argomento: Ambiente
Crotone: Ambiente, l´appello del presule
Ha scritto tante cose l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, mons. Domenico Graziani, per il 4 ottobre, inizio dell’Anno pastorale. Un’inaugurazione che quest’anno si è voluta far coincidere con la “Giornata per la salvaguardia del creato”, che è stata già ufficialmente celebrata dalla Chiesa nel mese di settembre, e con la festa di San Francesco d’Assisi, il frate che nel Cantico delle Creature, benché spossato dalla malattia e dalle tentazioni del diavolo, “con un guizzo di genialità, si lasciava alle spalle il proprio dolore ed intravedeva in ogni cosa creata la mano del suo artefice e il suo amore”.
Ha scritto, mons. Graziani, stranamente, anche l’omelia dell’inizio del nuovo anno pastorale, lui che solitamente parla a braccio, spiegando molto semplicemente all’assemblea dei fedeli le parole del Vangelo. Ha messo nero su bianco forse proprio per l’urgenza delle tante parole da dire, per la necessità di non dimenticare nulla e di confrontare il suo pensiero con i tanti, consacrati e laici, che erano in attesa delle sue indicazioni pastorali per ricominciare a camminare insieme, per tornare a vivere insieme.
Come ha voluto scrivere pure alcune riflessioni, partendo dalla celebrazione della “Giornata sulla salvaguardia del creato”, sui problemi della conservazione dell’ambiente che attanagliano l’intero globo terrestre, la nostra regione ed in particolare Crotone. All’inizio della celebrazione eucaristica, proprio per dare rilievo a questo suo interessamento particolare, all’opportunità di non tacere sull’argomento, su questa terribile emergenza della città e dei suoi abitanti, ha porto, infatti, i suoi saluti ai componenti del movimento ‘No discarica’ che da qualche tempo si sta interessando dei problemi dello smaltimento dei rifiuti, riconoscendo di fatto pubblicamente il loro ruolo in difesa di un bene prezioso, donato all’uomo dal Creatore, che non può essere distrutto e lasciato all’incuria di pochi, che lo sfruttano per i loro particolari interessi privati, ma la cui salvaguardia deve essere nella testa e nelle mani di tutti, in quanto patrimonio comune, da cui dipende l’esistenza di tutti.
“Compito della scienza – ha spiegato così il presule – è anche evitare che l’ambiente venga avvelenato dai rifiuti. La soluzione non è semplice e richiede un cambiamento nella coscienza collettiva ed individuale perché si possano ridurre i rifiuti ma non eliminarli. E’ opportuno che, come già avviene in alcuni paesi, essi possano trasformarsi in materie prime. Tecnica ed economia, infatti, non sono propriamente dei valori ma servono all’autorealizzazione dell’uomo, pertanto devono dare un contributo in tal senso o almeno non ostacolare tale autorealizzazione. Esse trovano la loro legittimazione nella misura in cui si presentano come strumenti della liberazione dell’uomo”, mentre oggi in realtà impediscono l’autenticità personale dell’uomo e ne compromettono il legame con la natura.
Nel mondo contemporaneo – ha scritto ancora mons. Graziani – “l’ethos ecologico è ben lontano dall’essere veramente ethos e anche il contributo della teologia e delle chiese cristiane è ancora all’inizio”. Ma di certo è auspicabile che, con l’aiuto di tutti, primariamente i cristiani, che sono chiamati a questo dal Padre che ha consegnato loro un mondo da custodire ed amare, la terra, la casa degli uomini possa diventare “nuovamente abitabile, intellettualmente, eticamente ed esteticamente”, come ha detto il filosofo inglese della religione Friedrich Von Hegel.
In un comunicato stampa il padre arcivescovo ha inoltre an