“Bruno Piccolo, denunciando ciò che sapeva, ha compiuto un gesto eroico. Se la mafia vuole porlo nel numero dei perdenti, tocca a noi riportarlo nel numero dei vincenti. Bisogna realizzare a Locri un segno che resti a perenne ricordo di Bruno Piccolo, intitolandogli una piazza, una via o una scuola”. È uno dei passaggi dell’omelia che monsignor Giancarlo Maria Bregantini, vescovo di Locri-Gerace, ha dedicato al collaboratore di giustizia, teste chiave nel processo ai presunti assassini di Francesco Fortugno, impiccatosi nei giorni scorsi a Francavilla a Mare, la località abruzzese in cui l’uomo viveva sotto protezione. I funerali, svoltisi nella centralissima chiesa di S. Caterina, sul corso della cittadina ionica, è iniziato con un’ora di ritardo rispetto all’orario previsto (le 16), in quanto gli amici del giovane suicida hanno voluto trasportare a spalla, per circa due chilometri, dalla casa fino all’edificio sacro, il feretro. La piccola chiesa era gremita, ma, a parte alcuni consiglieri comunali, non c’erano autorità. Con Monsignor Bregantini, ad officiare il rito funebre c’erano monsignor Francesco Laganà, il parroco, e don Francesco Labadessa. Alcuni giovani parrocchiani hanno portato in chiesa lumini spenti, fatti accendere dal vescovo per simboleggiare la rinascita della speranza. Al rito ha assistito un servizio d’ordine discreto, garantito da uomini delle forze dell’ordine in borghese. Bregantini ha detto di aver gradito molto l’invito dei familiari ad officiare la messa funebre. In questi mesi, infatti, il presule era rimasto costantemente in contatto con Piccolo. Bregantini ha parlato di una famiglia oneste, già duramente provata in passato dalla morte, in seguito ad un incidente sul lavoro, del padre di Bruno. Poi il vescovo ha pronunciato parole dure contro una certa opinione pubblica: “C’è in città - ha affermato - una cattiva coscienza che ritiene assassino chi denuncia il male e non chi lo compie. Guai se questa morte diventasse un autogol dello Stato e della società”. Un applauso ha accompagnato le parole dei monsignor Bregantini. Un nipotino di Bruno Piccolo ha letto una preghiera con la richiesta che lo zio possa ritrovare la pace perduta.