Si è inaugurata nei giorni scorsi, la significativa rassegna di arte contemporanea “Mistiche extreme (…come una rosa rossa nel bianco) scritture, ex-voto, ambienti come arte desiderio” curata dal critico e storico dell’arte Vitaldo Conte, promossa e organizzata dal Centro per l’arte contemporanea “Open Space” di Catanzaro e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro. La rassegna vuole essere un racconto di una esposizione che attraversa il percorso di dodici artisti, tra mistica religiosità e lirici ambienti. Gli artisti (Caterina Arcuri, Laura Baldieri, Tomaso Binga, Tiziana Contino, Giulio De Mitri, Vittorio Fava, Toni Ferro, Pino Labarbera, Gulia Lusikova, Mario Parentela, Tiziana Pertoso, Salvatore Santoddì) sono di diversa cifra espressiva e generazionale, accomunati però – scrive il curatore - “da una ricerca segreta, non assimilabile a parametri di moda imperante”. Le direzioni di lettura dell’esposizione sono diverse: dalla scrittura, all’ex-voto, agli ambienti come possibilità e pratica d’arte. Il sacro, luogo di moventi creativi, può divenire perturbante. L’itinerario della mostra include linguaggi diversi (pittura, fotografia, scultura, light-box, installazione, libro oggetto). L’immagine è “contaminata” della sua costruzione mistica, in Salvatore Santoddì; “tappeti della memoria” (con reperti e abrasioni) interiorizzano il lavoro di Gulia Lusikova; il libro d’artista, feticcio debordante tra il sacro e il profano, nell’opera di Vittorio Fava.La reliquia è sempre stata nella nostra tradizione un visibile punto di congiunzione fra terra e cielo, l’esistenza e l’eternità, il profano e il sacro: Sant’Agata diviene una maschera fetish per Tiziana Contino; le teche ex-voto di Toni Ferro, diventano oggetti di forte impatto antropologico nello spazio bianco, mentre il lavoro di Pino La barbera stigmatizza una pittura-concettuale dalle valenze multiple.La dispersione creativa della scrittura come desiderio, con le sue molteplici erranze, diviene una malleabile e debordante “lingua-corpo”, in cui confluiscono le espressioni di giovani creativi e di protagonisti di precedenti poetiche che “scompagina” la propria precedente esperienza.