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rassegna stampa calabrese
Fonte: La Provincia Cosentina
Data: 02/11/2007
Autore: Alessandro Amodio
La Provincia Cosentina
Sant´Agata d´Esaro: Diga, giorni cruciali per l´invaso dell´Esaro
Provincia: Cosenza
Comune: Sant´Agata d´Esaro
Argomento: Cronaca
Sant´Agata d´Esaro: Diga, giorni cruciali per l´invaso dell´Esaro

Segnatevi questa data: 15 novembre 2007, perché potrebbe essere quella cruciale per il futuro dell’Invaso sull’Alto Esaro. La Diga, o meglio “la cattedrale nel deserto” o “la storia infinita”, come sarebbe meglio descriverla, potrebbe conoscere il suo futuro. In primo luogo perché, proprio giovedì 15 novembre, dovrebbe arrivare la sentenza della Cassazione che dovrà decidere sul ricorso del sostituto procuratore della Repubblica di Castrovillari, Sandro Cutrignelli, in merito sia al dissequestro dei cantieri quanto dei progetti (parte A e B) operato dal TdL nei mesi scorsi. Secondariamente, per quella data, dovrebbero conoscersi gli intendimenti di Sorical, Regione e Torno, poiché quest’ultima sta per concludere la cessione del ramo d’azienda alla Impresa SpA di Roma. La stessa, data per certa nei giorni scorsi, non sarebbe andata a buon fine per una serie di motivazioni. Anzitutto perché, molto probabilmente, Impresa SpA vuole rendersi conto di che cosa succederà in Cassazione. E quindi non comprare a “scatola chiusa” un cantiere che potrebbe andare incontro ad un nuovo sequestro. Stesso dicasi per quella parte (opere di sistemazione idraulica a valle diga) dei progetti. L’ultima indiscrezione su Impresa SpA, comunque, sarebbe quella che l’azienda romana non avrebbe “l’iscrizione illimitata per la costruzione di dighe” e che, quindi, si starebbe pensando ad una sorta di subappalto (quasi un lavoro in affitto) con un’altra società, a quanto pare tale P.A.M. Costruzioni Srl (con sede sempre a Roma in Largo Messico, 16), forse molto vicina alla stazione appaltante. Le maestranze (quelle poche rimaste), quindi, dovrebbero essere “assorbite” da quest’ultima azienda quasi come se fosse “un lavoro in affitto”, anche se i sindacati, interpellati, non sanno niente di questa storia. «Ci hanno solo detto di non preoccuparci - esordisce un portavoce del sindacato unitario Filca, Fillea e Feneal. Sorical e Regione, ad una nostra pressante richiesta di incontro per capire qual è la situazione reale, ci rispondono sempre con questa frase». C’è da star tranquilli, dunque? Chissà. Per quello che è dato sapere la Diga ha bisogno di “certezze”, mentre al momento tanti nuvoloni neri (come troppo spesso d’altronde) si addensano all’orizzonte. Preoccupa, e non poco, l’assordante “silenzio” istituzionale, che non sta facendo più nulla per portare alla ribalta dell’opinione pubblica una vertenza non affatto conclusa. Dal 14 settembre, infatti, data di riapertura dei cantieri non è più riecheggiata (o quasi) quella specie di “sceneggiata” culminata con l’incatenamento dei sindaci e con la grande solidarietà dei politici. Con questi presupposti, invece, sarebbe il momento di “dare battaglia”, anche se per molti, amministratori e politici, la vicenda sembra “morta e sepolta”, senza più nessun proclama né a favore, né contro.