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rassegna stampa calabrese
Fonte: Giornale di Calabria
Data: 07/11/2007
Autore: Redazione
Giornale di Calabria
Locri: Coro unanime, Bregantini resti
Provincia: Reggio Calabria
Comune: Locri
Argomento: Religione
Locri: Coro unanime, Bregantini resti

Che mons. Giancarlo Bregantini, vescovo di Locri, fosse amato dai calabresi e soprattutto dalla gente della “sua” Locride era arcinoto, ma che la notizia, peraltro ancora non ufficiale ma ormai data per certa sia in Calabria che in Molise, di un suo trasferimento nella diocesi di Campobasso potesse suscitare in poche ore un coro unanime di protesta e anche di sdegno, è un fatto assolutamente singolare. Bregantini è un personaggio di autenticità come pochi, un uomo di Chiesa che in tanti anni, in un territorio assai difficile, ha saputo “sporcarsi le mani”, parlando di lotta alla mafia in maniera concreta, difendendo i suoi fedeli da ingiuste criminalizzazioni e generalizzazioni, dando vita alle cooperative di lavoro in Aspromonte, assumendosi fino in fondo le sue responsabilità. Per ultimo nel dopo Duisburg, dopo la strage di Ferragosto in Germania nell’ambito della faida di San Luca. Bregantini è sceso in campo senza mezze misure, ha chiesto ed ottenuto i funerali delle vittime in maniera pubblica, ha parlato con i suoi fedeli i linguaggi della pace e della lotta alla violenza. Poi, addirittura, è andato un mese dopo in Germania e si è inginocchiato davanti la pizzeria di Duisburg teatro della strage d’agosto. Ma senza clamori o fughe in avanti. Tutto in sintonia con il suo popolo, che lo vede camminare tranquillamente a piedi per le strade di Locri, dire messa in ogni angolo della diocesi, parlare con tutti. Lui che non ha nemmeno il telefonino cellulare e che ama avere contatti, appunto, veri con il territorio. Da qui la reazione che si è scatenata in pochissimo tempo e che, per una volta, ha visto unanimemente scendere in campo politica e società per chiedere che venga fermato un provvedimento che, però, è dato per certo sia in Calabria che in Molise. Addirittura sarebbe questione di giorni. La Curia di Locri continua a smentire sostenendo che “al momento a mons. Bregantini non è giunta alcuna comunicazione da parte della Nunziatura apostolica”, ma uno dei più stretti collaboratori del vescovo, Piero Schirripa, presidente della Coop Valle del Bonamico che lo stesso Bregantini fondò oltre dieci anni fa, non ha alcun dubbio: “Il trasferimento ormai è certo. Questo è un segreto di Pulcinella”. Schirripa si è spinto oltre, invitando il suo vescovo a rifiutare il trasferimento. Ma è un’ipotesi che, conoscendo mons. Bregantini, non è neppure ipotizzabile, vista la sua fedeltà alla Chiesa. Ed allora ecco gli appelli rivolti direttamente al Vaticano ed a Papa Benedetto XVI affinché recedano dalla decisione. Il sen. Pietro Fuda, ha scritto al Nunzio apostolico, Giuseppe Bertello, ed al Segretario di Stato del Vaticano, Tarcisio Bertone, chiedendo loro di smentire la notizia. Il consigliere regionale dello Sdi, Cosimo Cherubino, si è addirittura spinto oltre, scrivendo direttamente al Papa affinché blocchi il trasferimento. Ma da cosa nasce l’amore dei calabresi per il Pastore di Locri? Lo sintetizzano bene i genitori e le sorelle di Giancarlo Congiusta, un giovane ucciso alcuni anni fa dalla ‘ndrangheta, in una lettera aperta a mons. Bregantini. Con la sua partenza, scrivono ‘‘subiremmo un’ulteriore tristissima privazione. Non ci lasci. Almeno non ancora. I familiari delle vittime della ‘ndrangheta, i giovani delle sue cooperative, le madri, la diocesi stessa, tutti gli onesti che ancora sperano, rimarrebbero smarriti e senza guida”.