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rassegna stampa calabrese
Fonte: Giornale di Calabria
Data: 07/11/2007
Autore: Redazione
Giornale di Calabria
Vibo Valentia: Ipertensione, danni anche da giovani
Provincia: Vibo Valentia
Comune: Vibo Valentia
Argomento: Salute
Vibo Valentia: Ipertensione, danni anche da giovani

“L’ipertensione arteriosa produce danni cerebrali anche in giovane età”. È quanto risulta da una ricerca pubblicata sull’European Journal of Neurology, organo ufficiale dell’European Federation of Neurological Societies, condotta da Domenico Consoli del Dipartimento di Neurologia di Vibo Valentia, Antonio Di Carlo dell’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze, Domenico Inzitari dell’Università di Firenze, Domenico De Lucia della Seconda Università di Napoli e Domenico Caruso dell’Ospedale Cardarelli di Napoli. “Lo studio - dichiara Domenico Consoli - ha valutato, attraverso la risonanza magnetica la presenza di alterazioni cerebrali in giovani pazienti ipertesi. Inoltre, è stata utilizzata una estesa batteria di test neuropsicologici per analizzare le funzioni cognitive di questi soggetti confrontandole con quelle di soggetti di pari età ma non ipertesi. I risultati della ricerca la prima ad affrontare questo specifico problema, indicano l’esistenza di alterazioni cerebrali rilevabili alla risonanza magnetica nel 25% dei pazienti studiati. I soggetti con ipertensione arteriosa e lesioni cerebrali evidenziate dalla risonanza magnetica ottenevano punteggi significativamente più bassi, rispetto ai soggetti di pari età, ma non ipertesi, nei test neuropsicologici che valutavano le funzioni cognitive generali, la memoria, l’attenzione e le funzioni esecutive. Negli stessi soggetti venivano anche rilevati elevati valori del Fattore von Willebrand, un indicatore dell’esistenza di un danno vascolare cronico”. “Dati di letteratura - avverte il responsabile del dipartimento di neuroscienze dell’Asp di Vibo Valentia - indicano che elevati livelli di pressione arteriosa in età giovanile sono legati ad un aumento del rischio di sviluppare deficit cognitivi e demenza in età avanzata. È stato permesso, quindi, di individuare la presenza di alterazioni cerebrali che, nei pazienti ipertesi, iniziano ad evidenziarsi già in giovane età, ed il cui accumulo, col passare degli anni, potrà tradursi in un aumento significativo del rischio di deterioramento cognitivo, fino a sfociare in una franca demenza, patologia che ogni anno, in Italia, colpisce circa 150.000 persone. La ricerca - sottolinea, poi, Domenico Consoli - costituisce un’ulteriore conferma della necessità di trattare l’ipertensione arteriosa già in età giovanile. Studi internazionali rilevano che meno della metà dei pazienti con ipertensione giovanile ha un controllo ottimale della pressione arteriosa. Dati di popolazione indicano che nel nostro paese l’ipertensione arteriosa è presente in oltre il 60% degli ultrasessantacinquenni. Tuttavia, oltre un terzo degli ipertesi non viene diagnosticato, e quindi trattato, e circa la metà dei pazienti trattati non ha un controllo soddisfacente della pressione arteriosa”.