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rassegna stampa calabrese
Fonte: La Provincia Cosentina
Data: 07/11/2007
Autore: Piero Lepore
La Provincia Cosentina
Cosenza: Unical,quanti incarichi e impegni per il Magnifico Rettore
Provincia: Cosenza
Comune: Cosenza
Argomento: Università
Cosenza: Unical,quanti incarichi e impegni per il Magnifico Rettore

Una miriade di incarichi. Rettore magnifico, confermato dopo avere dovuto stravolgere lo Statuto dell’Università, consulente personale del ministro Bianchi, membro del comitato tecnicoscientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana, Presidente di Calpark, consulente (almeno sino a poco tempo fa) del Presidente della Regione per “i problemi del Mediterraneo (!)” Si chiama Giovanni Latorre ed assembla tutte queste nomine in un solo spazio. Ed è lo stesso Latorre che, nel 2004, partecipando alla costituzione di Progetto Calabria,definiva “ immorale il ricorso a poche persone come mega consulenti di tante aziende pubbliche”. Passano gli anni e Latorre, un’eterna incompiuta della sinistra calabrese, modifica il suo spazio vitale: oggi non è più un nemico degli incarichi multipli, ma ne è la plastica rappresentazione. Cosentino, figlio di un noto commerciante del centro, entrato giovane nel nascente ateneo, Latorre ha saputo ricambiare l’attenzione del mondo rendese, evitando sempre, accuratamente, di prendere solo in considerazione l’ipotesi di un trasferimento di facoltà a Cosenza. Al punto da dire no finanche a Giacomo Mancini senior, che certo non lo amava molto e non lo considerava un grande accademico. Ma le sue amicizie le ha sapute coltivare, il rettore, al punto da farsi indicare più volte come un possibile candidato al Senato per il centrosinistra, arrivando a recitare la sceneggiata della candidatura a presidente della Regione, alle primarie di tre anni fa, a Lamezia terme. Si vis pacem, para bellum avrà pensato e così, partendo da una presunta posizione di conflittualità con Agazio Loiero, riusci a farsi mettere nel listino. Non voleva certo fare il consigliere regionale, semplice, diceva in giro, ma l’assessore alla cultura. Ma la sua buona stella commerciale non corrisponde alla cattiva stella politica e cosi, per merito della vittoria schiacciante ottenuta da Loiero, Latorre non arrivò nemmeno a farsi eleggere a palazzo campanella il 2005. Ci stette male, ma non si perse d’animo: forte dei suoi grandi ideali di rinnovamento, pensò bene di stravolgere lo statuto universitario facendosi rieleggere per la terza volta. Ed interpretando il senso riformista che lo anima e lo fa considerare una sorta di socialista illuminato non appena si sedette alla poltrona di presidente di Calpark licenziò due dipendenti. Certo, si trattava di stipendi irrisori, non più di ottocento euro al mese, ma quei due lavoratori con quelle somme ci campavano. Lui, invece, potrebbe spenderli in una sera, forte di un bilancio personale che pare arrivi a ventimila euro mensili. Il bilancio progressista del rettore di Arcavacata, amico e sodale del ministro Bianchi, ultimo, grande boiarda della terra di Calabria.