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rassegna stampa calabrese
Fonte: La Provincia Cosentina
Data: 09/11/2007
Autore: Redazione
La Provincia Cosentina
Why not ritorna in Calabria
Provincia: Catanzaro
Comune: Catanzaro
Argomento: Politica
Why not ritorna in Calabria

Il pm De Tommasi recupera gli atti che riguardano il consiglio regionale e il diessino Acri Che fine farà l’inchiesta Why not, avviata dal pm Luigi De Magistris e poi per scelte del miniatero di grazia e giustizia tolta al magistrato della procura di Catanzaro, è difficile dirlo. L’ultimo intervento di uno dei più importanti capitoli giudiziari degli ultimi anni non trova pace e soprattutto una stabile sistemazione. La decisione di riportare a Catanzaro l’inchiesta lascia perplessi, ma ieri è andata proprio così. Francesco De Tommasi, il pm della Procura di Catanzaro applicato dal procuratore generale Dolcino Favi nell'indagine Why Not che era condotta in precedenza dal sostituto Luigi De Magistris, si è recato ieri mattina alla Procura della Repubblica di Roma per acquisire gli atti che riguardano il filone dell'inchiesta riguardante il Consiglio regionale della Calabria. L'acquisizione è stata fatta a Roma perché la Procura generale di Catanzaro ha trasmesso il fascicolo alla Procura della Repubblica della capitale, che sta verificando se la competenza a valutare le condotte attribuite al guardasigilli Clemente Mastella sia del Tribunale dei ministri. Mastella è indagato nell'inchiesta per i suoi presunti rapporti con Antonio Saladino, l'imprenditore attorno al quale ruota l'intera inchiesta. Gli atti acquisiti dal pm De Tommasi riguardano, in particolare però, il consigliere regionale dei Democratici di sinistra Antonio Acri, accusato da una sua ex collaboratrice, Daniela Marsili, di averle chiesto di versargli una parte della sua retribuzione. Accusa che è stata ripetutamente respinta da Acri. La finalità dell'acquisizione sarebbe quella di accertare, in primo luogo, se la competenza a valutare la condotta del consigliere Acri sia effettivamente della Procura di Catanzaro o sia piuttosto della Procura di Reggio Calabria, dove ha sede il Consiglio regionale. Antonio Acri è una delle 26 persone nei confronti delle quali i carabinieri, su delega di De Magistris, il 18 giugno scorso avevano effettuato una perquisizione in ufficio e nella sua abitazione.