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rassegna stampa calabrese
Provincia: Crotone
Comune: Crotone
Argomento: Archeologia
Crotone: Resti preistorici sul lago Cecita
Nei mesi di settembre e ottobre l’archeologo direttore Domenico Marino, responsabile della sede di Crotone della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria, nell’ambito dell’attività dell’Ufficio territoriale della Sila, ha diretto una nuova campagna di ricerche archeologiche nell’area del lago Cecita, con la collaborazione del docente di Topografia antica dell’Università della Calabria, Armando Taliano Grasso.
Le indagini (nelle foto sotto) hanno interessato i terrazzi della riva meridionale del lago, che sono stati esplorati con ricognizioni sistematiche. I numerosi insediamenti individuati, posizionati con strumentazione satellitare e rilevati mediante stazione totale, si riferiscono ad un arco cronologico che va dal Paleolitico antico (700.000 a.C.) alla tarda età imperiale (V secolo d.C.).
Estese indagini stratigrafiche sono state condotte nel grande abitato preistorico di Piano di Cecita, databile tra la fine del Neolitico e l’inizio dell’Eneolitico (IV millennio a.C.). Sono state messi in luce i resti di due capanne a pianta absidata e recuperati numerosi vasi integri. Le comunità preistoriche insediate nell’area del Cecita attuavano pratiche agricole, documentate dagli eccezionali lembi di campi con tracce di arature, e la pesca con la rete, quest’ultima attestata dal rinvenimento di numerosi pesi litici che rimandano alle culture settentrionali di Chassey-Lagozza.
Le ricerche hanno interessato, inoltre, il terrazzo di Forge di Cecita, sulla cui estrema propaggine settentrionale è stato scoperto un eccezionale e vasto complesso monumentale sacro di età greca (VI-III secolo a.C.). Si è iniziata l’indagine stratigrafica dell’area del santuario che appare delimitata da un lungo muro nel quale si apre un varco. All’interno è stato rilevato un edificio a pianta rettangolare costituito da muri in pietra.
I saggi di scavo hanno messo in luce depositi di armi in ferro, punte di lancia, giavellotti ed asce, splendidamente conservati, statuette fittili di divinità in trono con alto polos e molti vasi, anche d’importazione. La documentazione si arricchisce, infine, con la presenza di monete relative a diverse zecche magno greche e siceliote.
Sullo stesso terrazzo sono state individuate grandi aree d’abitato di età romana, sviluppate per decine di migliaia di metri quadrati. Qui è stata effettuata una raccolta totale e sistematica del materiale archeologico di superficie. I reperti rinvenuti attestano una frequentazione continua dall’età repubblicana al periodo tardo imperiale.
È poi iniziato lo scavo in estensione di un grande edificio di età repubblicana, attivo già alla fine del III secolo a.C. con annesse strutture produttive. La documentazione numismatica comprende sia monetazione romana sia monetazione magnogreca ed italica.
Nel contempo, sempre a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria, è iniziata la riqualificazione dell’edificio, collocato a Camigliatello e di proprietà della Comunità montana della Sila, che ospiterà il futuro museo archeologico della Sila.