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Fonte: Il Crotonese
Data: 14/11/2007
Autore: Redazione
Il Crotonese
Rocca di Neto: La valle delle meraviglie
Provincia: Crotone
Comune: Rocca di Neto
Argomento: Ambiente
Rocca di Neto: La valle delle meraviglie

L’impressione è stata quella di essere passati all’improvviso in un altro mondo. Una sorta di Jurassik park nostrano dal quale prima o poi ci si attende di vedere qualche dinosauro. E’ un’impressione strana, che lascia esterrefatti. Un’impressione che si può provare appena fuori da Rocca di Neto, sulla strada che conduce verso i campi di calcio. Lì, superato un piccolo antro, si apre una valle che verde e lussureggiante costellata, sui lati da almeno una decina di grotte rupestri.
La visione è mozzafiato e può diventare un interessante luogo d’attrazione. Lo ha capito anche l’Amministrazione comunale che su questo sito, che si trova nella piana della Pietà, nei pressi di quello che era l’antico monastero di Sant’Agostino, ha deciso di investire alla grande.
“Questo sarà il posto più bello di Rocca di Neto” ripete entusiasta il sindaco Alfonso Dattolo che fin dal 1999 ha puntato su quest’area dove sono state piantumate circa 1000 nuovi alberi, sono in fase di appalto i lavori per il centro sportivo e c’è il progetto per trasformare il diroccato ex monastero di Sant’Agostino in una sala multiuso.
Intanto, il comune, in attesa dei 500 mila euro finanziati dalla Regione nell’ambito dei Sit, grazie ai 200 mila euro avuti attraverso il Pit 13, ha ripulito e messo in sicurezza l’area rendendo praticabili circa una ventina di grotte. Il progetto, ideato dall’architetto Antonio Benincasa e realizzato dalla Cerredil di Casabona, ha previsto oltre alla pulizia delle grotte anche la realizzazione di una rampa in legno che permette di visitare agevolmente il sito. Un sito ricchissimo di storia, ha spiegato proprio l’architetto Benincasa che conosce ogni pietra del luogo, e che avrebbe bisogno di ricevere nuovi fondi per poter effettuare ricerche più approfondite e diventare ancora più attraente. Una delle possibilità potrebbe essere l’utilizzo del ribasso di gara effettuato dal Pit. Si tratta di circa 25 mila euro che potrebbero servire per completare le rampe e migliorare la fruibilità. Una possibilità sulla quale sta lavorando l’Amministrazione comunale anche in sintonia con gli altri presidenti dei Pit crotonesi.
Infatti, i fondi dei ribassi di gara dovrebbero finire un un conto unico per finanziare altre opere: in questo modo il rischio è che nessuna opera venga portata a compimento.
Anche perché il sito rupestre di Rocca di Neto è una continua scoperta: come la bellissima cisterna che è stata resa visitabile dopo settimane di lavoro nella quale è stato rinvenuto un sistema idraulico antico di millenni.
L’area rupestre di Rocca di Neto è estesissima: quella attualmente interessata alle operazioni di messa in sicurezza è di circa un ettaro, ma basta fare una passeggiata sulla strada per Casabona per rendersi conto del suo enorme sviluppo. Qui, agli albori della nostra civiltà, vivevano almeno 200 persone.
Secondo la ricostruzione il sito era una sorta di posto di ristoro per chi proveniva dal mare e si recava verso Santa Severina dove c’erano i monasteri basiliani. Le grotte vennero anche utilizzate come rifugio nel corso della storia per guerre e terremoti. L’ultimo utilizzo è stato quello di farne ricovero per animali.
Considerata la parabola storica del sito servirebbero anche delle indagini archeologiche. E proprio sulla dichiarazione di area archeologica ha intenzione di lavorare l’Amministrazione per ottenere nuovi fondi; una missione particolare in quanto toccherà agli amministratori ottenere anche la sicurezza che il sito verrà studiato evitando che la dichiarazione di area archeologica, come avvenuto in altri casi, blocchi tutto quello che di buono è st