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rassegna stampa calabrese
Provincia: Catanzaro
Comune: Catanzaro
Argomento: Economia
Catanzaro: CNA, imprese rischiano tracollo per ritardi pagamenti da PA
Secondo la CNA provinciale di Catanzaro, sono molte le aziende che rischiano il tracollo per l’entrata in vigore del decreto ministeriale 40/2008 sul blocco dei pagamenti della Pa alle aziende non in regola con l'Erario.
“Nonostante il D.Lgs. 09-10-2002, n. 231, recante l''Attuazione della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali e prestazioni di servizi ' (in G.U. 23-10-2002, n. 249) – afferma la CNA - ogni giorno assistiamo incredulamente alle segnalazioni di moltissime imprese secondo le quali, nonostante le previsioni di legge, oggi più che mai i tempi per ottenere i pagamenti da parte delle Amministrazioni pubbliche sono dilatati in maniera spropositata al punto di determinarne il collasso aziendale per carenza di liquidità”.
”Secondo una recente elaborazione – prosegue la nota - nel nostro paese i tempi medi di pagamento avvengono con un ritardo di 158 giorni rispetto alla media europea di 68 giorni. In ambito comunitario il nostro Paese è quasi in coda alla classifica, preceduto solo dal Portogallo, che con i suoi 165 giorni ottiene il primato negativo. Le aziende fornitrici di beni e servizi denunciano che ritardi medi delle Amministrazioni Centrali e soprattutto degli Enti locali, viaggiano intorno all'anno, e nei casi più gravi oltrepassano i due anni e mezzo, con punte particolarmente critiche nella nostra regione”.
“Se a tutto ciò si aggiunge la recente l'entrata in vigore del Decreto Ministeriale n° 40/2008 , provvedimento che in Calabria arriva come una doccia fredda specialmente per le piccole e medie imprese – prosegue la nota - possiamo tranquillamente sostenere che i fautori di questo provvedimento hanno innescato una “bomba ad orologeria” che non ha precedenti nella storia del nostro paese. Il Decreto in parola pone le regole attuative dell'art. 48/bis DPR 602/73 secondo il quale le Pubbliche Amministrazioni e le società a prevalente partecipazione pubblica, prima di effettuare, a qualunque titolo, pagamenti di importo superiore a € 10.000,00 devono verificare presso l’istituto Equitalia se il beneficiario è inadempiente verso l'erario per somme complessivamente superiori a € 10.000,00 derivanti da cartelle esattoriali. In caso affermativo bloccano il pagamento fino alla concorrenza del debito segnalato, in attesa che Equitalia provveda all'intimazione e al recupero delle somme che risultano esposte. In contrasto, dunque, con quanto stabilito dalla stessa Ragioneria dello Stato, che con la circolare n°29 del 12 settembre 2007, al fine di evitare il blocco dei pagamenti, aveva disposto che fosse sufficiente l'autocertificazione dello stesso beneficiario”.
”Riteniamo – conclude la nota - che con questo ulteriore provvedimento si fa veramente un grande passo indietro nel buio. Nel nostro Paese e nella nostra regione in maniera particolare, il ritardo nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione sembra orami diventato un problema cronico e la sua portata è tale che non si può attendere ancora a lungo per sperare in azioni risolutive. Le imprese coinvolte sono numerose e per molte di esse è a rischio la stessa sopravvivenza. Questo significa mettere in serio pericolo migliaia di posti di lavoro certi, un lusso che in Calabria, dove la congiuntura negativa legata al problema della criminalità non fa altro che aggravare la situazione. I ritardi nei pagamenti sono, tuttavia, la punta dell'iceberg di una burocrazia lenta, farraginosa e spesso addirittura disattenta, che pesa fortemente sul fare impresa e ne accresce i costi. E’ risaputo che il ritardo nei pagamenti impedisce la programmazione aziendale e, dunque, è uno dei fattori principali che limita la c