quiSpot:
rassegna stampa calabrese
Fonte: Giornale di Calabria
Data: 07/10/2009
Autore: Redazione
Giornale di Calabria
Reggio Calabria: Minorenni costrette a prostituirsi per pochi euro
Provincia: Reggio Calabria
Comune: Reggio Calabria
Argomento: Cronaca
Reggio Calabria: Minorenni costrette a prostituirsi per pochi euro

Una ricarica telefonica, una borsa di spesa, un telefonino, pochi euro. Queste le regalie ricevute da tre minorenni per avere rapporti sessuali con uomini maturi. La regista della squallida storia di prostituzione, portata alla luce dai Carabinieri a Motta S. Giovanni, nel reggino, è la mamma di una delle ragazze F.D., 49 anni, che è finita in carcere, mentre ai tre frequentatori delle minorenni sono stati concessi gli arresti domiciliari. Si tratta di un pensionato M.S., 63 anni, di L.F. (63) operaio, e di I.A., 40 anni, operaio. Tutti dovranno rispondere del reato di prostituzione minorile, mentre alla donna è stata anche applicata l’aggravante. Una delle tre giovani implicate nella storia (la figlia della donna finita in carcere) da poco ha raggiunto la maggiore età. I rapporti che i tre arrestati hanno avuto con le giovani sono stati - secondo quanto hanno reso noto i carabinieri - saltuari ed avvenivano in macchina tra Saline Ioniche e Melito Porto Salvo. Le tre studentesse erano amiche, mentre le famiglie di due di loro erano all’oscuro di tutto. L’operazione è stata chiamata in codice “Il monaco”, dal nome che uno degli arrestati avrebbe utilizzato per gli appuntamenti. Anche il marito, un operaio, della donna finita in carcere era totalmente all’oscuro della vicenda maturata in un contesto sociale medio basso. Questa mattina, davanti alla sede della compagnia dei carabinieri di Melito Porto Salvo, analogamente a quanto si era registrato quando i militari dell’arma hanno bussato alla porta degli indagati, ci sono state scene di panico quando i familiari dei destinatari del provvedimento della limitazione della libertà personale che si sono scagliati contro fotografi e operatori tv. Le indagini dei carabinieri sono durate un anno e mezzo: la storia sarebbe iniziata quanto le ragazze, avevano sedici anni. L’attività investigativa mira adesso ad identificare altre persone coinvolte nella vicenda.