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rassegna stampa calabrese
Fonte: Giornale di Calabria
Data: 12/10/2009
Autore: Redazione
Giornale di Calabria
Crotone: Scoperto nel Crotonese l’ennesimo arsenale
Provincia: Crotone
Comune: Crotone
Argomento: Cronaca
Crotone: Scoperto nel Crotonese l’ennesimo arsenale

Un arsenale di armi della ‘ndrangheta è stato scoperto dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Crotone. Fucili, pistole e persino una bomba a mano che secondo gli investigatori dell’Arma erano nella disponibilità del potente “locale” di Cirò, la cosca che fa capo alle famiglie Farao-Marincola. L’arsenale è stato rinvenuto dai militari su un’area demaniale nei pressi del torrente Lipuda, in territorio del comune di Cirò Marina. In particolare, occultati in mezzo a materiali di risulta e dunque facilmente recuperabili in qualunque momento, sono stati rinvenuti alcuni sacchi di plastica nei quali c’erano due mitragliatori Ak 47, meglio noti come Kalashnikov, un fucile semiautomatico calibro 12 e un fucile a pompa calibro 12, una pistola Beretta calibro 9x21 con matricola abrasa e una pistola di fabbricazione israeliana calibro 9x21, oltre a numerosissime munizioni. Inoltre sono state rinvenute una bomba a mano di provenienza ignota, di solito utilizzata per costruire trappole esplosive, e, particolare inquietante, una microspia con la quale gli uomini delle cosche evidentemente intendevano ascoltare qualcuno. Tutte le armi erano avvolte in pezzi di stoffa e ben conservate. Insomma pronte per l’uso. “Siamo convinti di aver impedito un omicidio”: è quanto ha rivelato il procuratore della Repubblica di Crotone Raffaele Mazzotta illustrando i dettagli dell’operazione dei Carabinieri del reparto operativo di Crotone che ha portato alla scoperta di un ingente quantitativo di armi a Cirò Marina. “Un’operazione- ha spiegato infatti Mazzotta - che ha una duplice valenza: sul piano repressivo ma anche su quello preventivo che ha permesso di sventare il disegno di un rapido utilizzo delle armi a breve”. Il procuratore della Repubblica di Crotone ha sottolineato, quindi, che il ritrovamento delle armi costituisce “un durissimo colpo al locale di Cirò, una cosca potente ed efferata che è stata privata di una consistente parte del suo potenziale di fuoco e la stessa caratteristica delle armi dimostra tutta la sua pericolosità”. Il magistrato ha quindi evidenziato la grande “capacità d’intelligence dell’Arma dei carabinieri di Crotone”. Dal canto suo il maggiore Luigi Di Santo, comandante del reparto operativo del comando provinciale dei Carabinieri, ha spiegato che “il ritrovamento delle armi costituisce un importante riscontro ad alcune attività di indagine che finiscono per convergere” aggiungendo che “ogni arma ha una sua storia criminale”.